Ne Lo Straordinario, di Eva Clesis ed edito da Las Vegas edizioni, conosciamo Lea, 37 anni, single per forza, senza casa, senza lavoro, lontana dalla famiglia.
Quando Lea trova l’annuncio per il condominio che si chiama Straordinario non può credere ai suoi occhi.
Certo, un po’ fuori mano, ma la casa è bellissima, il prezzo bassissimo, i padroni di casa premurosi e i condomini gentili.
È tutto vero o Lea è finita sul set di un film stile La donna perfetta? Perché nessuno delle persone che abitano lì è su internet? Perché sembra che non vogliano mai farla uscire da lì?
Complotto o Paradiso?
Ovviamente, come sempre, le apparenze ingannano. E, ovviamente, come spesso accade, la realtà non è nemmeno minimamente immaginabile.
Tra aperitivi al profumo di sambuco, cuccioli teneri in regalo, dispense piene, computer che saltano misteriosamente, uccellini che fanno da sveglia la mattina e condomini strani che gridano al complotto e altri invece affascinanti e in cerca di moglie, Lea comincia a chiedersi se Lo Straordinario sia veramente così perfetto e “straordinario” come sembra. Noi intanto ridiamo e ci chiediamo se Lea abbia finalmente trovato il suo posto nel mondo e non sia di nuovo vittima della sua ingenuità e bassa autostima.
Il finale è inaspettato e divertente. Perché Eva Clesis mette tutte le cose a posto, più o meno, e ci dice che, comunque vada, una famiglia la si può trovare sempre, anche dove meno te lo aspetti.
E anche il proprio posto nel mondo, pure se non è su internet.
Eva Clesis col sorriso fa riflettere con questo romanzo che sembra semplice semplice ma che poi non lo è.
Si tratta di dimensioni, di identità, di fiducia in se stessi e autostima. Si tratta di lavorare su se stessi e su quello che veramente si vuole. Si tratta di accettarsi per essere poi accettati e di non essere più burattini di un teatrino che poi neanche ci piace.
Sono tutte cose che se non sono ben sistemate creano un mix esplosivo nel quale poi finisce che ti ritrovi in balia delle onde.
Di Eva Clesis, quando ho parlato di Guardrail, il suo primo romanzo, ho detto che mi era piaciuta perché non faceva nessuno sconto ai suoi personaggi, fino a renderceli simpatici. È così anche per Lo Straordinario, e per questa Lea, così a disagio sempre, e senza neanche troppo carattere, a dire il vero, così sperduta com’è.
Il segreto della Clesis, tra un po’ di mistero e romanticismo, è la perfetta capacità che ha di dosare l’ironia. E diverte, sì che diverte.
Un libro per chi si è perso e non crede in se stesso. E ha bisogno di un posto dove rifugiarsi e riscoprirsi.
E per chi vive a disagio e ancora non ha scoperto lo “straordinario” che ha dentro e intorno a sé.