Quando ho letto la quarta de La verità, vi spiego, sull’amore ho detto subito: questo qua lo compro a Linda, la mia amica/socia/quellachesenoncifossestataquestimesimisareiammazzata, anche se Linda legge solo quei libri motivazionali che a me mi fanno venire il mal di pancia. Anche se alla sola lettura della parola amore avrebbe detto un “ma va in mona, dei!”.
Non me n’è fregato nulla, eravamo in autogrill e io ho preso, l’ho comprato e gliel’ho infilato in borsetta.
Poi lei lo ha letto tutto d’un fiato e mi ha inondata di citazioni. Poi mi ha detto: “Devi leggerlo anche tu!”. E l’ho letto tutto d’un fiato e l’ho inondata di citazioni!
Un po’ io ero Sara, un po’ lei era Dora, un po’ io ero Dora, un po’ lei era Sara.
E abbiamo passato ore a leggere pezzi ad alta voce, ritrovandoci, ridendo, piangendo.
Dora, 35 anni, due bimbi piccoli, si è appena lasciata col compagno. La sua vita è un rincorrere continuo, tutto alla ricerca di un senso di adeguatezza che, ahimè, non esiste. È buffa e sfigata, ma è una mamma meravigliosa. Una donna forte anche, quando decide che l’amore è un’altra cosa.
Sara, 35 anni, è l’amica senza figli, che cerca l’amore ma forse no. Che fa i pigiama party con i bambini di Dora e che… se non ci fosse lei! Pure lei sa che l’amore è un’altra cosa. E ha ragione.
È successo che io ero un po’ Dora, nella fine di una relazione lunga, quando non sai proprio bene come respirare certe volte. Nella perenne inadeguatezza per aver rincorso qualcosa per tanto tempo e poi hai la sensazione di averlo fatto a vuoto. Ed ero un po’ Sara anche, nell’esserci per Linda, nell’essere l’amica senza figli, che però quando è necessario prende Massimo e lo lancia in doccia e fa, appunto, i pigiama party e, all’occorrenza, fa i disegni con i piedi e pulisce il moccolo. E anche nella perpetua sfida dell’accettazione di sé.
E poi Linda era un po’ Dora, col suo bambino e i suoi innumerevoli disastri e la sfida che rappresenta per quell’uomo, che se esiste, dovrà farla capitolare. Ed era anche un po’ Sara, l’amica che c’è sempre. Che, all’occorrenza, fa i disegni con i piedi pure lei.
E quello che ho da dire su questo libro che ho adorato finisce qua.
…
Perché?
Perché ho chiesto a Linda di scrivere lei qualcosa e oggi è mia ospite.
Io avrei scritto le stesse cose, in maniera diversa ma sostanzialmente le stesse e alla fine lei è mamma e quelle senza figli “non possono capire”.
Ed ecco qua. La verità, vi spiego sull’amore di Enrica Tesio secondo Linda Simeone.
All’autogrill lungo la strada Terracina-Trieste ho incontrato un libro che si chiama La verità, vi spiego sull’amore. A dire il vero non l’ho trovato io, io i libri sull’amore li schifo tutti perché sono SINGLE, una giovane mamma single spaiata come una ciliegia che non è mai nata appaiata. Una di quelle cose che se fossi un semino dentro la nespola, anche là sarei stata sola. Sono single. SINGLE E BASTA.
Angela ha preso la mia borsetta, l’ha aperta, ha ficcato due libri dentro dicendo: “leggi qua, questa Enrica Tesio come scrive mi piace un sacco”. Figuriamoci. Avevo proprio voglia di leggere l’ennesimo libro che mi facesse sentire un buco nero dentro al cosmo…
Ho iniziato il libro in aereo verso Ibiza, ma questa è un’altra storia, e ho finito prima che atterrassimo. Sono una vorace lettrice, leggo velocemente, ricordo tutto, solo ed esclusivamente quello che mi piace. E questo libro mi è davvero piaciuto molto.
Mi è piaciuto sicuramente perché il personaggi principale è single. Dall’INIZIO alla fine, tipo me, non ci sono colpi di scena epocali, non ci sono dichiarazioni d’amore ormai insperate, non c’è il bacio al rospo non c’è il principe che si sveglia. Questo libro ha un’unica principessa, che non si salva da sola, ma lo fa insieme a un’amica. Un po’ come me e Angela.
Questo libro vomita verità, dall’inizio alla fine: Si parla di amori spenti, chiusi, accesi e scintillanti, parla di amicizia, quella vera, parla di risate, quelle risate vere e oneste che riempiono le giornate che ormai già conosco, dove non bisogna fingere perché si appartiene a una metà di una mela ormai marcia, ma si ride perché si è felici davvero, quella felicità di pancia che riempie le giornate di chi, volente o no, è single e non ha più nulla da perdere.
I bambini della bella Dora sono due, io ho un bimbo che fa casino per quattro contemporaneamente, quindi direi che la cosa potrebbe essere anche abbastanza equivalente. Il personaggio di questo libro è talmente tanto sfigato che oltre a essere single è anche pure mamma. La mamma single una volta nella mia testa veniva idealizzata come Wonderwoman. Io credo che negli ultimi dodici mesi di averne ben superate le capacità eroiche.
Io sono MAMMA WONDERWOMAN SINGLE LIKE A SOCKS AFTER A LAVATRIC. E 2.0.
Consiglierei questo libro a chi ha voglia non di prendersi una rivincita, ma a chi ha voglia di vedere la propria vita sotto una chiave molto più ironica, che tu sia Sara o che tu sia Dora, la vittoria più grande è non perdere mai la fantasia e l’autoironia. Statene ben lontane voi donne che sognate l’amore alla cinquantasfumaturedidiabete, ché questo libro non fa per voi. La principessa non viene salvata dal principe questa volta, la principessa è talmente tanto tonta che a fare il nodo scorsoio assieme alla sua amica fallisce anche in quello!
Io avevo visto il film (con Enrica Tesio in sala) e non mi era piaciuto moltissimo… Anche il suo secondo libro mi è piaciuto ma non mi ha esaltato.
La preferisco molto di più come blogger che come autrice
Sottoscrivo pienamente quanto detto da Federica: di solito un libro fa seguire ancora di più la blogger: a me è successo l’opposto, ho sempre amato la Tesio, ma dopo il primo libro ho smesso anche di leggere il suo blog. Peccato: un testo davvero cozzaglia di parti, pur di farne un romanzo.