La Regina del Silenzio

La Regina del Silenzio

Il re Urdal è un vero e proprio malvagio e insieme a sua madre Ubidaga, la Regina del Silenzio, invade la pianura dei Burjaki. Inoltre, con un esercito terribile e tre mostri spaventosi a terrorizzare la popolazione, vieta qualsiasi tipo di musica ai suoi abitanti. Eco, il signore dei suoni, non ci sta, scende in battaglia ma viene fatto prigioniero.
E così, nella terra dei Burjaki cala il silenzio. In questo silenzio nasce e cresce Mila, che però ha un dono innato per la musica e si nutre dei suoni della natura.
Deciderà di sfidare il divieto, di cercare il bardo Tahir che le ha insegnato la musica, e di iniziare una battaglia per far di nuovo ‘suonare’ le sue terre.

La fiaba La Regina del Silenzio di Paolo Rumiz, edita da La Nave di Teseo, parla di un mondo senza musica, un mondo triste, un mondo che ha perso l’armonia e che poi, come in tutte le fiabe che si rispettano, la ritrova e “si” ritrova.

Eco esultò, chiese al popolo di tornare al silenzio e all’orchestra di suonare ancora. Gli strumenti lampeggiarono nel cielo sereno, poi una sinfonia dolcissima si levò sulla Terra di Passo, sulla pianura, i fiumi, i laghi, i villaggi, le foreste e le città, ripetuta di contrada in contrada dalla magia di Eco, e annunciò che l’armonia era tornata a risuonare nel mondo dopo anni di silenzio.

È una fiaba nata dalla musica, dice Rumiz, nata da una collaborazione che lo scrittore triestino ha fatto con la European Spirit of Youth Orchestra, una vera e propria armata di giovani musicisti europei. A ogni capitolo è abbinato un brano musicale e mentre leggevo il libro ho deciso di raccogliere anche tutti i brani suggeriti da Rumiz in una playlist che trovate alla fine del post. Purtroppo non ho trovato su Spotify le versioni suonate dalla ESYO, ma è comunque una playlist meravigliosa.

È il primo libro in assoluto che leggo di Rumiz, ahimè, e non mi resta che elogiare la bravura di questo scrittore: Paolo Rumiz riesce a giocare con la narrazione e a non farti mai alzare la testa dalle parole. Una sorpresa per me, mista a un po’ di rimpianto per aver aspettato finora.
La Regina del Silenzio contiene in sé anche un messaggio preciso, soprattutto per l’Europa, rappresentata musicalmente dai giovani della ESYO, giovani che ogni anno si incontrano, non si conoscono e mettono insieme un’orchestra vera. È un inno alla musica, ma anche all’unità. “Mi piacerebbe tanto che la patria in cui siamo nati, l’Europa, assomigliasse a questa orchestra”, dice Rumiz.

Per quanto mi riguarda, La Regina del Silenzio è anche una fiaba per cuori un po’ tristi, che credono di non avere più musica dentro e che devono trovare la forza di affrontare i mostri e ricominciare a battere, con un ritmo magari un po’ diverso dal prima, ma ben preciso.

La playlist:

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