Alan è felice, fa il critico gastronomico, ha successo, è ricco, ha una moglie che ama, 3 figli meravigliosi. Alan è il perfetto esempio di borghese realizzato che ha lavorato duro per ottenere la posizione che raggiunto.
E tutto va bene, poi incontra di nuovo Craig. Craig era il suo migliore amico. Craig era quello figo. Era quello che aveva tutte le ragazze, tutte le fortune, tutto il successo. Fino a quando, come succede spesso a chi ha troppo ‘gratuitamente’, non ha perso tutto ed è diventato un barbone.
Si incontrano ‘per caso’ e Alan decide di aiutarlo. Di farlo rimettere in carreggiata. Lo porta a casa sua, gli presta soldi. Da benefattore saggio, fa in modo che Craig si riprenda la sua vita.
E com’è contento Alan di aiutare Craig! Quanto gli piace far vedere al suo vecchio amico che non è più lo sfigato del gruppo! Quanto autocompiacimento c’è nella generosità di Alan.
E poi però tutto si rovescia, e Craig sale e Alan scende e rischia di perdere tutto quello che ha costruito. Per un gesto generoso neanche poi tanto.
Invidia il prossimo tuo, di John Niven, edito da Einaudi e tradotto da Marco Rossari è una storia semplice, nella quale c’è il caro John Niven che con la sua scrittura e il suo cinismo rende un libro divertente, godibile e che fa vedere il peggio delle persone. E noi ci divertiamo sempre un sacco a ‘leggere’ il peggio delle persone.
Non è il solito Niven, A volte ritorno credo sia il suo libro decisamente più riuscito per la capacità di tenerti incollato alla pagina, ma è un bel libro. Uno di quei libri che fanno riflettere senza lezioni accademiche.
Quando noi facciamo una buona azione verso chi ha bisogno perché la facciamo?
Per far stare bene l’altra persona o la facciamo per stare bene noi? Quante persone conosciamo che fanno del bene solo per dire che lo hanno fatto?
Che cos’è l’invidia? E la gelosia? Per quanto tempo siamo capaci di portare rancore?
Questo, con i toni di Niven, che non risparmia nessuno, e una storia che ha, a modo suo, un lieto fine è Invidia il prossimo tuo.
Niven come sempre mette in discussione tutto e tutti e solo per questo vale la pena leggerlo.